Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e proprietà favorevoli alla salute»: questo è quanto prevedono i criteri di legge italiani.
Appurato ciò, quello che caratterizza poi l’acqua minerale naturale è che questa deve mantenere le sue caratteristiche intatte dalla sorgente fino al consumatore finale attraverso rigide procedure di imbottigliamento.
Tre sono i parametri presenti in etichetta che la caratterizzano e che ci portano a sceglierne una piuttosto che un’altra: residuo fisso, durezza e nitrati.
Che poi si preferisca più o meno frizzante, questa è solo una questione di gusti.
Fra le bibite un’invenzione tutta italiana è il chinotto. Bibita gassata a base di succo di un agrume, il chinotto appunto, dalle piccole dimensioni e dal sapore particolare: a differenza delle arance non lo puoi gustare appena colto dalla pianta. Il chinotto o lo mangi candito oppure lo bevi! Le origini ci riportano ad inizi 1900 e vedono un largo consumo di chinotto soprattutto nel dopoguerra, fra gli anni ’50 e ’60: un sapore particolare, dolce dal retrogusto amaro e con note acidule, il chinotto contiene più caffeina di molte altre bibite famose in commercio.
La cedrata è un’ altra bevanda fresca e dissetante, analcolica e frizzante, dal sapore dolce e acidulo e dal colore giallo che ricorda, appunto, l’agrume con il quale è prodotta: il cedro di Calabria.
Il Bitter Campari, bevanda di punta del gruppo omonimo, è una bevanda alcolica tratta dall’infusione di erbe amaricanti, piante aromatiche e frutta in una miscela di alcool e acqua che le conferiscono un’aroma intenso e un colore rosso rubino. Le sue origini risalgono al 1862, quando Gaspare Campari apre a Milano il Caffè Campari, ancora oggi punto di riferimento per il rito dell’aperitivo.