“Building Bridges” è sicuramente il progetto più ambizioso dell’intera carriera artistica di Lorenzo Quinn, figlio del celebre attore Anthony e della sua seconda moglie, la costumista veneziana Iolanda Addolori.
“Support”, le mani gigantesche che sorreggevano Ca‘ Sagredo, simboleggianti una richiesta d’aiuto dei palazzi veneziani, è stata la più fotografata della scorsa Biennale. Lorenzo Quinn ora regala a Venezia un’altra scultura monumentale. Un progetto imponente, alto 15 metri e lungo 20. Ancora mani, 6 paia, come soggetto. L’opera, „Building Bridges“ “Costruire Ponti”, è stata installata all’Arsenale di Venezia e sarà inaugurata nel corso di un evento esclusivo con un concerto di Andrea Bocelli.
Un ponte simbolo di unione ed espressione dell’ambizione e dell’aspirazione dell’uomo. L’installazione, al centro della sua visione artistica e del mondo, descrive sei valori universali dell’umanità: amicizia, fede, aiuto, amore, speranza e saggezza. Ognuno di questi valori è rappresentato dalle mani, che si uniscono per superare le differenze e costruire un mondo migliore.
“Il simbolo di tutto quello che unisce. Le mani sono al centro del mio lavoro perché con le mani facciamo tutto: il bene, possiamo fare il male. Creiamo arte. Accarezziamo i nostri figli. Sento la responsabilità di lasciare qualcosa ai nostri figli, questo mondo da noi ricevuto in prestito dai nostri padri per conservarlo e possibilmente renderlo migliore prima di consegnarlo ai nostri figli… Le mani. Senza le mani non possiamo agire. E quest’epoca che ci è toccata vivere è un’epoca nella quale c’è bisogno di lavorare. Insieme. Con le mani. Per costruire qualcosa. I ponti, sicuramente. Faccio arte visibile a tutti, alla gente, perché per me l’arte è patrimonio del mondo, senza frontiere”.
Nato a Roma nel 1966, un’infanzia vissuta a cavallo fra Italia e Stati Uniti, dopo una breve parentesi da attore, Lorenzo Quinn ha scelto l’arte e in particolare la scultura, ispirato dai grandi maestri come Michelangelo, Bernini e Rodin. Le sue opere sono esposte a Doha, alle Nazioni Unite, all’Hermitage di San Pietroburgo, a Singapore, in India, in Canada e in gran parte delle capitali europee. Uno scultore davvero di respiro internazionale.
Costruire ponti a Venezia, città della cultura universale.
